LETTERA APERTA DEL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI FOTOGRAFI PROFESSIONISTI AL GOVERNO
Presidenza della Repubblica Presidenza del Consiglio dei Ministri Agenzia delle Entrate Istituto Nazionale Previdenza Sociale Loro Sedi
Milano, 10 marzo 2020
Egregi,
coscienti del ruolo chiave che ciascun singolo Cittadino e ciascun Operatore economico ricopre, per consentire il superamento dell’attuale crisi sia sanitaria che economica, gli oltre diecimila fotografi professionisti operanti sul territorio nazionale denunciano lo stato di profonda crisi generale abbattutosi sul comparto fotografico, la cui attività di ripresa e documentazione è venuta quasi totalmente meno, giacché si espleterebbe in forma ancillare e conseguente di cerimonie personali, eventi aziendali, eventi sportivi, nonché su produzioni promozionali e pubblicitarie, produzioni artistiche, documentazioni turistiche, iniziative editoriali eccetera; tutti eventi, fatti ed attività che sono stati cancellati o rinviati sine die in ottemperanza dei pur necessari DPCM.
Riteniamo indispensabile che i tessuti produttivi più duramente colpiti –
come quello fotografico – dalla situazione di crisi contingente siano oggetto di interventi di sostegno sostanziale e non formale, per scongiurare il default di numerosissime attività imprenditoriali e professionali del comparto, con pesanti ricadute di costi sociali inerenti e conseguenti alla perdita del lavoro.
Richiediamo di inserire a pieno titolo e con decorrenza immediata il comparto fotografico (codice ATECO 74.20.11 – 74.20.19 e 74.20.20) nel novero delle attività produttive per le quali si rende necessaria immediatamente l’attivazione di misure di supporto urgenti e sostanziali.
Coordinamento delle Associazioni Fotografi Professionisti (in ordine alfabetico) Airf – Associazione Italiana Reporters Fotografi; Aifb – Associazione Italiana Fotografi di Bambini; Afip international – Associazione Fotografi Professionisti; Anfm – Associazione Nazionale Fotografi Matrimonialisti; Fiof – Fondo Internazionale per la Fotografia Orvieto Fotografia; FPA – Fotoreporter Professionisti Associati; TAU Visual – Associazione Nazionale Fotografi Professionisti.
Enzo Lardo
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Salve, sono Enzo Lardo fotografo in Basilicata dal 1990 e approfitto di questo spazio per porre delle domande e chiedere delle informazioni. In verità, in questi giorni terribili per tutti, ignorando questa vostra apprezzabilissima iniziativa ,stò contattando autonomamente tutte le associazioni nazionali del settore per chiedere se ci sono in atto iniziative e proposte da far pervenire al governo per meglio evidenziare le problematiche della categoria. Inutile spendere ulteriori parole per focalizzare l’incubo rappresentato dall’emergenza covid-19, prima di tutto per la salute di ognuno di noi e intendo proprio tutti, e poi per quel che riguarda le ricadute inquietanti ed inevitabili sul lavoro. Già ad oggi, per le giuste misure di contenimento del virus, si è perso una certa e di questi tempi non trascurabile quantità di lavoro, ma nella mia regione, per esempio, le curie vescovili stanno facendo girare un documento nel quale si consiglia alle coppie ed alle famiglie di rinviare al 2021 tutte le cerimonie a partire da comunioni e cresime che sono già di fatto rinviate . Ognuno dei colleghi che come me lavora nel settore delle cerimonie capisce bene che di fatto è un fermo totale delle attività fino a data da destinare e con modalità ancora da pensare ed enunciare per il quale non credo proprio bastino i provvedimenti attualmente messi in campo. Molti di noi lavorano ormai al giorno per giorno e ce ne sono alcuni, ed io sono fra quelli, che hanno superato i 60 anni, ma non sono, nè per contributi, nè per età ancora vicini alla pensione e non credo possono immaginare un fermo così lungo senza ammortizzatori adeguati; ci sono giovani che hanno fatto investimenti importanti difficili da sostenere senza lavoro. Noi facciamo un mestiere che si svolge a strettissimo contatto con tantissime persone, lavoriamo per lo più in cerimonie con chiese affollate, ristoranti costipati a strettissimo contatto con decine di persone che saltano, ballano e urlano, ma anche in stadi, palazzetti , sfilate, convegni ; scusate il pessimismo colleghi, ma non la vedo così facile ed immediata la normalizzazione della situazione che ci riguarda. Non ci sono egoismi di categoria, ma la nostra stagione di lavoro è fortemente a rischio e, secondo me, attraverso la voce autorevole di tutte le associazioni nazionali di categoria bisogna elaborare un piano di proposte da far arrivare prima possibile sul tavolo del governo dove si stanno discutendo aiuti, ma anche modalità d’intervento. Io penso che vada rapidamente avviata una discussione che coinvolga tutti con segnalazioni e proposte: le prime cose che a me vengono in mente per quel che riguarda noi sono: Niente tasse e niente contributi INPS per tutto il tempo della crisi, sospensione di mutui, rinegoziazione dei debiti con le banche (rate, pagamenti ecc.) contributi per le spese dei locali delle attività, reddito minimo garantito , rottamazione delle licenze come per i commercianti per chi intende chiudere ed ha versato i contributi alla cassa artigiani, defiscalizzazione per almeno tre anni e contributi per le imprese che assumono ultra cinquantenni senza l’obbligo che questi siano disoccupati da almeno un anno in modo da dare chance di trovare lavoro con maggiore possibilità a quanti nel frattempo non hanno retto la crisi e hanno dovuto chiudere, e anche la possibilità a chi nel frattempo ha immaginato di sviluppare ulteriormente la propria attività, ma non osa assumere per l’alto costo della mano d’opera. Ovviamente unitamente a tutti i provvedimenti di aiuto per nuovi investimenti, formazione, digitalizzazione e sicurezza. Questo è il mio punto di vista dal piccolo osservatorio della mia regione; facciamo con chiarezza le nostre proposte perchè questa epidemia cambierà tutto e il nostro mestiere credo sarà tra quelli che avranno piu stravolgimenti e conseguenze. Un saluto ed un in bocca al lupo a tutti.
Enzo Lardo