Mercoledì 16 maggio alla galleria “La Dolce Vita” in via Palermo 41, saranno presenti tutti i fotoreporter che hanno fatto la storia del foto-giornalismo italiano, dai più vecchi all’ultima generazione. Si ripercorrerà la storia di un lavoro che ha dato tanto e che oggi sta vivendo un momento difficile. Partecipazione libera.
Dopo una prima lettura del documento sul piano di sviluppo fotografico nazionale la FPA è lieta dell’iniziativa del MiBACT e dei gruppi di lavoro che hanno partecipato alla stesura del documento.
Per quanto riguarda la nostra categoria di fotografi editoriali è stato istituito un gruppo permanente di associazioni che avrà il compito di delineare in dettaglio tutti gli aspetti dell’attività professionale.
La cosa che un po’ ci lascia interdetti sono le decine di pagine con le quali si affrontano discorsi sul patrimonio culturale nazionale/ formazione e borse di studio, ma che tralasciano quasi completamente il lavoro dei reporter. Un lavoro, quello del fotoreporter, che giorno dopo giorno costruisce il patrimonio storico fotografico del paese, tra mille problemi e la totale indifferenza dei salotti bene della fotografia.
La FPA in accordo con le altre associazioni sensibili a tale argomento cercherà di portare all’attenzione dei tavoli preposti la nostra visione del mondo fotografico, evidenziando problemi ed al contempo avanzando proposte costruttive per cercare di dare un apporto pratico e culturale al ruolo dei fotoreporter nel panorama fotografico contemporaneo.
E’ successo di nuovo: molti professionisti fotoreporter si sono visti negare l’accredito per il sottopalco del concerto del primo maggio. Ci si chiede come sia possibile che un evento mediatico pensato per festeggiare i lavoratori non premi gli stessi appartenenti alla categoria di fotoreporter. Molti accreditati sottopalco a testimoniare l’evento sono muniti di cellulare, non sono fotografi iscritti ad alcuna categoria, ma, ci scommettiamo, riutilizzeranno immagini a scapito di chi, con le foto, ci lavora. Già praticamente non esistono tutele riconosciute per i fotografi, se non qualche iniziativa proveniente da associazioni di categoria, e le ragioni sono molteplici. Alcune di queste vengono dalla società: oggigiorno tutti si sentono fotografi, ma quel che è peggio è che le testate nazionali stesse li riconoscono come tali (vale anche per i giornalisti) e regalano le proprie foto/selfie ai giornali o a chi gliele chiede, affossando l’idea di una professione in toto; altre sono date da scarsa capacità degli uffici stampa nello svolgere il proprio lavoro. E’ all’ufficio stampa infatti che il management dell’evento si affida per l’immagine che questo avrà negli anni a venire, ma questi uffici stampa utilizzano il proprio veto per preferire ai professionisti amici, influencer, persone con altri lavori, tutti, purchè non siano fotoreporter o, almeno dagli ultimi trend, fotoreporter professionisti. I meccanismi di accredito non possono limitarsi ad una scansione temporale (chi prima chiede, prima ottiene, fa niente che non si sia altro che un fan) né ad una scelta totalmente arbitraria
Esistono associazioni come la Fpa Fotoreporter Professionisti Associati che stanno tentando di ridare dignità ad una categoria ormai massificata.
Bisogna aspettare che le iniziative si moltiplichino in questo senso, e che le due realtà (i fotoreporter e gli uffici stampa) collaborino per rendere all’evento la giusta immagine. Rimane deprimente la fotografia scattata oggi del sottopalco del primo maggio: pochi i lavoratori reali, decisamente troppi quelli virtuali.
Gentili colleghi, la FPA da la notizia della scomparsa di un caro collega ed amico Gianni Morbioli, con il triste annuncio comunichiamo che per un ultimo saluto la camera ardente sarà aperta questo sabato 03/03/2018 la mattina dalle ore 8.30 fino alle 10.30 circa alla camera mortuaria del ospedale Gemelli a Roma.
augurando a tutti voi un 2018 ricco di buone foto (soprattutto ben retribuite!) vi informiamo che la quota associativa annuale è stata ridotta a 50 euro, mantenendo il già annunciato intento di ridurla ulteriormente.
Vi ricordiamo che la FPA non ha fini di lucro e che un maggior numero di iscritti alla associazione facilita le trattative con i nostri interlocutori, sostenendo questo direttivo nelle battaglie e negli intenti a beneficio di tutti i fotoreporter.
La quota si versa tramite bonifico bancario:
Fotoreporter professionisti Associati
IBAN: IT 34 Q 02008 05181 000010763868EUR
Saremo lieti di accogliere le vostre opinioni personali, suggerimenti e critiche. Scrivete a fpa.fotoreporter@gmail.com
Pier Paolo Cito lavora da oltre 20 anni come fotoreporter, (iscritto all’Ordine dei Giornalisti Pubblicistid al 1997, Professionisti dal 2002).
Ha lavorato come freelance e come staffer per l’agenzia USA Associated Press in vari conflitti e situazioni di tensione tra cui: Israele, Palestina, Kosovo, Montenegro, Libano, Etiopia, Iraq, Afghanistan, Libia, Nagorno-Karabakh etc.
Ha vinto vari premi internazionali ed è stato finalista al Premio Pulitzer nel 2007.
E’ docente di Fotogiornalismo in vari centri di Istruzione Superiore in Italia e all’estero e di corsi propedeutici per chi lavora in zone
di conflitto.Collabora come docente di fotogiornalismo con lo Stato Maggiore della Difesa italiano, è è consulente della FAO e di altre agenzie della Nazioni Unite in Medio Oriente
I fotoreporter romani a ALBERTO CZAJKOWSKI con affetto e riconoscenza. Roma, 19 aprile 2016
Da tanti anni a fianco dei professionisti dell’immagine, con la sua competenza e gentile disponibilità, nell’assistere e consigliare i fotoreporter, Alberto Czajkowski ha ricevuto una targa a dimostrazione del proprio lavoro da parte dei fotoreporter romani.
Occasione è stato il Canon Pro Photographer Symposium per la presentazione della nuova ammiraglia in casa Canon, la EOS 1D X MK II, che si è tenuto a Roma presso l’hotel Abitart lo scorso martedì 19 aprile.
Alberto negli anni ha dimostrato una grande attenzione verso i fotoreporter, tanto da diventare punto di riferimento importante per tutti i “canonisti”.
Fotografi provenienti dai diversi settori della fotografia hanno quindi voluto testimoniare ad Alberto l’affetto e la riconoscenza per il grande lavoro svolto in tutti questi anni a loro fianco.
A consegnare la targa alla fine del suo intervento, la nostra presidente Elisabetta Villa.
L’Agenzia Contrasto annuncia che dal 1 febbraio 2015 sarà la rappresentante esclusiva di Corbis Images, Corbis Motion e Splash News in Italia. La straordinaria quantità e varietà delle collezioni di Corbis metterà Contrasto in condizione di proporre a tutti i clienti italiani un’offerta più ampia e più completa, con l’intenzione di assicurare sempre maggiori spazi per la fotografia nel nostro paese.
Corbis possiede immagini e filmati eccezionali, dalle impareggiabili collezioni storiche ai ritratti delle celebrità realizzate dai principali fotografi del mondo. La sua offerta tematica spazia dalla natura al business, dai viaggi all’arte e al tempo libero, ma copre anche l’attualità, lo sport e l’intrattenimento.
“La collaborazione con Corbis permetterà all’Agenzia Contrasto di confermare e sviluppare il ruolo da protagonista nella fotografia italiana che svolge da molti anni. Ringrazio Corbis della fiducia accordata, e sono sicuro che potremo sviluppare una collaborazione di grande efficacia per dare ancora maggiore sviluppo alla sua presenza nel nostro paese. L’Agenzia Contrasto, già molto presente nel mercato italiano, potrà ancora meglio nei prossimi mesi ampliare e diversificare la propria proposta, insieme a tutte le altre collezioni di grande prestigio che già rappresenta” ha detto Roberto Koch , fondatore e direttore della agenzia Contrasto.
Chris Tole, Channel Sales Manager di Corbis, ha così commentato: “Siamo molto contenti della partnership con Contrasto per il mercato italiano. Contrasto ha l’esperienza e la competenza necessarie per garantire un ottimo servizio ai clienti italiani che cercano le straordinarie immagini e i filmati a marchio Corbis.”
L’Agenzia è estremamente lieta ed orgogliosa di iniziare una collaborazione con Corbis con l’obiettivo di dare dinamicità e sviluppo ad una collezione di fotografie che per ricchezza e ampiezza di contenuti non ha eguali al mondo.
Ufficio stampa Contrasto
Il Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore, in vigore dal 31 Marzo 2014, definisce le procedure per l’accertamento da parte dell’Autorità delle violazioni commesse sulle reti di comunicazione elettronica.
I titolari dei diritti, le associazioni di settore e le società di gestione collettiva possono inviare un’istanza all’Autorità, compilando l’apposito modulo, per chiedere la rimozione delle opere digitali diffuse in violazione dei diritti d’autore, sia online che radio/tv.
Sul sito si trovano facilmente le informazioni, i documenti e le procedure per la segnalazione.
Mostra retrospettiva proveniente dal Centre Pompidou di Parigi
Roma, Museo dell’Ara Pacis 26 settembre 2014 – 25 gennaio 2015
#BressonRoma
“A volte mi chiedono: ‘Qual è la foto che preferisci tra quelle che hai realizzato?’. Non saprei, non mi interessa. Mi interessa di più la mia prossima fotografia, o il prossimo luogo che visiterò.” Henri Cartier-Bresson (Vedere è tutto, Contrasto)
Sarà esposta a Roma dal 26 settembre 2014 al 25 gennaio 2015, presso il Museo dell’Ara Pacis, la mostra retrospettiva Henri Cartier-Bresson a cura di Clément Chéroux.
La grande esposizione, realizzata dal Centre Pompidou di Parigi in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, viene presentata a dieci anni esatti dalla morte di Henri Cartier-Bresson. Clément Chéroux è storico della fotografia e curatore presso il Centre Pompidou, Musée national d’art moderne, in passato ha soggiornato a Roma come borsista dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.
Il genio per la composizione, la straordinaria intuizione visiva, la capacità di cogliere al volo i momenti più fugaci come i più insignificanti, fanno di Henri Cartier-Bresson (1908 – 2004) uno dei più grandi fotografi del ventesimo secolo. Nel corso della sua lunga carriera, percorrendo il mondo e posando lo sguardo sui grandi momenti della storia, Cartier-Bresson è riuscito a unire alla potenza della testimonianza la poesia.
Tre periodi scandiscono la sua opera: il primo, dal 1926 al 1935, durante il quale Cartier-Bresson frequenta i surrealisti, compie i primi passi in fotografia e affronta i suoi primi grandi viaggi; il secondo, dal 1936 al 1946, corrisponde al periodo del suo impegno politico, del lavoro per la stampa comunista e all’esperienza del cinema; il terzo periodo, dal 1947 al 1970, va dalla creazione della cooperativa Magnum Photos fino alla fine della sua attività di fotografo. Riduttivo sarebbe dunque individuare nella sola nozione di “istante decisivo” , che per lungo tempo è stata la chiave principale di lettura delle sue immagini, la sintesi del suo lavoro.
Questa retrospettiva ripercorre cronologicamente il suo percorso, con l’ambizione di mostrare che non c’è stato un solo Cartier-Bresson ma diversi.
La mostra propone, infatti, una nuova lettura dell’immenso corpus d’immagini di Cartier-Bresson, coprendo l’intera vita professionale del fotografo. Saranno esposti oltre 500 opere tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti, riunendo le più importanti icone ma anche le immagini meno conosciute del grande maestro: 350 stampe vintage d’epoca, 100 documenti tra cui quotidiani, ritagli di giornali, riviste, libri manoscritti, film, dipinti e disegni.
L’itinerario espositivo offre una doppia visione: rintraccia la storia dei lavori di Cartier-Bresson, per mostrare l’evoluzione del suo cammino artistico in tutta la sua complessità e varietà, e, al tempo stesso, raccoglie e ”rappresenta” la storia del Ventesimo secolo attraverso il suo sguardo di fotografo.
Dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione, Cartier-Bresson è stato uno dei grandi testimoni della nostra storia; “l’occhio del secolo”, come giustamente è stato definito.
Il percorso espositivo è diviso in nove parti. Dopo una Introduzione, le altre sezioni corrispondono alle diverse fasi della vita e del lavoro di Cartier-Bresson:
1- Prime fotografie: gli anni di apprendistato, i rapporti con gli americani a Parigi, le influenze fotografiche, il viaggio in Africa.
2- Viaggi fotografici: il Surrealismo, il “caso oggettivo”, le peregrinazioni fotografiche in Spagna, Italia, Germania, Polonia e Messico.
3- L’impegno politico: New York con Paul Strand e il Nykino group, Parigi con Jean Renoir e l’Associazione degli artisti e scrittori rivoluzionari (AEAR), la stampa comunista con Robert Capa e Louis Aragon.
4- Le guerre: il film sulla Guerra civile spagnola, l’attività durante la Seconda guerra mondiale (fotografo dell’esercito, prigioniero, fuggiasco, combattente della Resistenza) per documentare il ritorno dei prigionieri.
5- Il reporter: La fondazione dell’Agenzia Magnum Photos, i reportage in Cina e in India, i funerali di Gandhi.
6- Il reporter professionista: Il primo fotogiornalista a entrare in URSS dopo la morte di Stalin. E poi Cuba, “L’Uomo e la Macchina” e la serie Vive la France.
7- La fotografia dopo la fotografia: La fine dei reportage e una fotografia più contemplativa. Ricompare il disegno.
8- Ricognizione: il tempo della ricognizione, la riconsiderazione degli archivi (dai documenti al lavoro), mostre retrospettive e libri. La iconizzazione di Henri Cartier-Bresson.
La mostra è accompagnata da un ampio ed esaustivo catalogo (pubblicato da Contrasto) con saggi di studiosi, esperti e testi inediti di Cartier-Bresson.
Oltre al catalogo, sarà disponibile anche un’agile guida alla mostra.
Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma
Apertura al pubblico dal 26 settembre 2014 al 25 gennaio 2015
dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00 il venerdì e il sabato la mostra è aperta fino alle 22.00
Info Mostra
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it
Twitter: @museiincomune @Contrastobooks #BressonRoma
Facebook: MuseoAraPacis – Contrastobooks
INFO
Biglietto “solo mostra”
€ 11 intero; € 9 ridotto; € 4 speciale scuola ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni);
€ 22 speciale Famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni)
Biglietto integrato Museo dell’Ara Pacis + Mostra
€ 18 intero; € 14 ridotto