Il Workshop “Foto/giornalismo in aree di conflitto” è tenuto da Pier Paolo Cito, fotogiornalista impegnato degli ultimi 15 anni nella copertura fotografica dei maggiori conflitti internazionali (wwww.pierpaolocito.it), si terrà a Lecce dal 23 al 25 Luglio nella la Scuola di Cavalleria dell’Esercito Italiano a Lecce.
Nel workshop saranno analizzate le varie difficoltà che si incontrano quando si lavora negli scontri urbani in Italia e all’estero (ormai sempre più frequenti) e di quelle, all’estero, in zone di crisi o di conflitto (teatri di guerre convenzionali e non).
Il workshop non è solo diretto agli operatori media, ma anche a tutti coloro che potrebbero trovarsi ad affrontare queste difficoltà durante il proprio lavoro (ricercatori universitari, dipendenti di società multinazionali) o durante il loro tempo libero (attentati).
Il workshop dura tre giorni ed è diviso in tre fasi:
Nel primo giorno saranno trattate le caratteristiche del lavoro durante gli scontri urbani in Italia e all’estero (abbigliamento, attrezzatura specifica e tutti i dettagli o le dinamiche a cui bisogna far caso). Sarà anche trattato il tipo di comportamento da avere con i manifestanti e le Forze dell’Ordine.
Nel secondo giorno saranno trattate le difficoltà del lavoro all’estero in zone di crisi e di conflitto da freelance. Poi personale militare specializzato analizzerà alcuni argomenti tecnici (rischio IED, Improvised Explosive Devices e le caratteristiche dell’ “embedding”).
Il terzo giorno i partecipanti saranno “embedded” con i militari e parteciperanno ad una reale fase addestrativa dei soldati impegnati in una perlustrazione in “territorio ostile” all’interno di un poligono militare. Si avrà modo di vivere lo stress fisico (indossando giubbetto antiproiettile ed elmetto per tutta la durata dell’esercitazione) e psicologico di chi opera in condizioni ostili e a rischio di attacco nemico.
Lo scopo del workshop è di rendere i partecipanti consapevoli dei rischi che possono correre e quindi anticiparli per prendere consapevolmente le decisioni più adatte nelle varie situazioni.
Il workshop si terrà all’interno della della Scuola di Cavalleria presso la Caserma Zappalà di Lecce, e l’esercitazione si svolgerà nel poligono di Torre Veneri, nei pressi di Lecce durante un fase formativa del personale militare.
Il workshop prevede il pernottamento in caserma nei giorni 23 e 24 Luglio.
Mercoledì 16 maggio alla galleria “La Dolce Vita” in via Palermo 41, saranno presenti tutti i fotoreporter che hanno fatto la storia del foto-giornalismo italiano, dai più vecchi all’ultima generazione. Si ripercorrerà la storia di un lavoro che ha dato tanto e che oggi sta vivendo un momento difficile. Partecipazione libera.
Dopo le elezioni del nuovo direttivo dell’associazione e la dinamica ripresa delle attività, che ci vedono impegnati nel dare la voce ed il supporto ai professionisti della fotografia, abbiamo voluto estendere i nostri canali di comunicazione, per poter interagire con tutti in modo più dinamico.
Oltre al sito, siamo ora anche presenti sui social. Il primo in assoluto è il Facebook, sul quale cerchiamo di pubblicare sempre più spesso le news, curiosità e le discussioni sul mondo della fotografia, leggi, temi di interesse comune o le esperienze legate alle attrezzature che usiamo.
La pagine Facebook è aperta a tutti, basta seguirla e condividerla quando vi troverete delle cose interessanti. Chiaramente è benvenuto anche un “like” o un commento, per movimentare la discussione e condividere le proprie esperienze.
Tra breve sarà possibile anche seguirci sul nostro Instagram.
Come è ormai chiaro, questo social, che è basato quasi esclusivamente sull’immagini, noi lo utilizzeremo per proporvi, attraverso le loro immagini, le attività dei nostri soci, i pezzi del loro racconto quotidiano.
Nella speranza che questa parte della nostra presenza digitale possa avvicinare non solo i professionisti ma chiunque sia appassionato di fotografia, alle nostre attività come associazione, aspettiamo le vostre reazioni, domande e consigli, per poter interagire nel modo migliore e più utile per tutti.
Mostra retrospettiva proveniente dal Centre Pompidou di Parigi
Roma, Museo dell’Ara Pacis 26 settembre 2014 – 25 gennaio 2015
#BressonRoma
“A volte mi chiedono: ‘Qual è la foto che preferisci tra quelle che hai realizzato?’. Non saprei, non mi interessa. Mi interessa di più la mia prossima fotografia, o il prossimo luogo che visiterò.” Henri Cartier-Bresson (Vedere è tutto, Contrasto)
Sarà esposta a Roma dal 26 settembre 2014 al 25 gennaio 2015, presso il Museo dell’Ara Pacis, la mostra retrospettiva Henri Cartier-Bresson a cura di Clément Chéroux.
La grande esposizione, realizzata dal Centre Pompidou di Parigi in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, viene presentata a dieci anni esatti dalla morte di Henri Cartier-Bresson. Clément Chéroux è storico della fotografia e curatore presso il Centre Pompidou, Musée national d’art moderne, in passato ha soggiornato a Roma come borsista dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.
Il genio per la composizione, la straordinaria intuizione visiva, la capacità di cogliere al volo i momenti più fugaci come i più insignificanti, fanno di Henri Cartier-Bresson (1908 – 2004) uno dei più grandi fotografi del ventesimo secolo. Nel corso della sua lunga carriera, percorrendo il mondo e posando lo sguardo sui grandi momenti della storia, Cartier-Bresson è riuscito a unire alla potenza della testimonianza la poesia.
Tre periodi scandiscono la sua opera: il primo, dal 1926 al 1935, durante il quale Cartier-Bresson frequenta i surrealisti, compie i primi passi in fotografia e affronta i suoi primi grandi viaggi; il secondo, dal 1936 al 1946, corrisponde al periodo del suo impegno politico, del lavoro per la stampa comunista e all’esperienza del cinema; il terzo periodo, dal 1947 al 1970, va dalla creazione della cooperativa Magnum Photos fino alla fine della sua attività di fotografo. Riduttivo sarebbe dunque individuare nella sola nozione di “istante decisivo” , che per lungo tempo è stata la chiave principale di lettura delle sue immagini, la sintesi del suo lavoro.
Questa retrospettiva ripercorre cronologicamente il suo percorso, con l’ambizione di mostrare che non c’è stato un solo Cartier-Bresson ma diversi.
La mostra propone, infatti, una nuova lettura dell’immenso corpus d’immagini di Cartier-Bresson, coprendo l’intera vita professionale del fotografo. Saranno esposti oltre 500 opere tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti, riunendo le più importanti icone ma anche le immagini meno conosciute del grande maestro: 350 stampe vintage d’epoca, 100 documenti tra cui quotidiani, ritagli di giornali, riviste, libri manoscritti, film, dipinti e disegni.
L’itinerario espositivo offre una doppia visione: rintraccia la storia dei lavori di Cartier-Bresson, per mostrare l’evoluzione del suo cammino artistico in tutta la sua complessità e varietà, e, al tempo stesso, raccoglie e ”rappresenta” la storia del Ventesimo secolo attraverso il suo sguardo di fotografo.
Dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione, Cartier-Bresson è stato uno dei grandi testimoni della nostra storia; “l’occhio del secolo”, come giustamente è stato definito.
Il percorso espositivo è diviso in nove parti. Dopo una Introduzione, le altre sezioni corrispondono alle diverse fasi della vita e del lavoro di Cartier-Bresson:
1- Prime fotografie: gli anni di apprendistato, i rapporti con gli americani a Parigi, le influenze fotografiche, il viaggio in Africa.
2- Viaggi fotografici: il Surrealismo, il “caso oggettivo”, le peregrinazioni fotografiche in Spagna, Italia, Germania, Polonia e Messico.
3- L’impegno politico: New York con Paul Strand e il Nykino group, Parigi con Jean Renoir e l’Associazione degli artisti e scrittori rivoluzionari (AEAR), la stampa comunista con Robert Capa e Louis Aragon.
4- Le guerre: il film sulla Guerra civile spagnola, l’attività durante la Seconda guerra mondiale (fotografo dell’esercito, prigioniero, fuggiasco, combattente della Resistenza) per documentare il ritorno dei prigionieri.
5- Il reporter: La fondazione dell’Agenzia Magnum Photos, i reportage in Cina e in India, i funerali di Gandhi.
6- Il reporter professionista: Il primo fotogiornalista a entrare in URSS dopo la morte di Stalin. E poi Cuba, “L’Uomo e la Macchina” e la serie Vive la France.
7- La fotografia dopo la fotografia: La fine dei reportage e una fotografia più contemplativa. Ricompare il disegno.
8- Ricognizione: il tempo della ricognizione, la riconsiderazione degli archivi (dai documenti al lavoro), mostre retrospettive e libri. La iconizzazione di Henri Cartier-Bresson.
La mostra è accompagnata da un ampio ed esaustivo catalogo (pubblicato da Contrasto) con saggi di studiosi, esperti e testi inediti di Cartier-Bresson.
Oltre al catalogo, sarà disponibile anche un’agile guida alla mostra.
Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma
Apertura al pubblico dal 26 settembre 2014 al 25 gennaio 2015
dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00 il venerdì e il sabato la mostra è aperta fino alle 22.00
Info Mostra
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it
Twitter: @museiincomune @Contrastobooks #BressonRoma
Facebook: MuseoAraPacis – Contrastobooks
INFO
Biglietto “solo mostra”
€ 11 intero; € 9 ridotto; € 4 speciale scuola ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni);
€ 22 speciale Famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni)
Biglietto integrato Museo dell’Ara Pacis + Mostra
€ 18 intero; € 14 ridotto
World Press Photo dell’anno 2013 John Stanmeyer, USA, VII per National Geographic – 26 febbraio 2013, Gibuti City, Gibuti. Migranti africani sulla spiaggia di Gibuti di notte, con i telefonini in aria, tentano di captare la rete, più economica, dalla vicina Somalia, un flebile legame con le famiglie all’estero. Gibuti è una tappa usuale per i migranti in transito da paesi come Somalia, Etiopia ed Eritrea alla ricerca di una vita migliore in Europa o in Medio Oriente.
Primo Premio Notizie Generali Foto Singole Alessandro Penso, Italia, OnOff Picture – 21 novembre 2013, Sofia, Bulgaria
Secondo Premio Notizie Generali Reportage William Daniels, Francia, Panos Pictures perTime 17 novembre 2013, Repubblica Centraficana
Primo Premio Spot News Foto Singole Phillipe Lopez, Francia, Agence France-Presse – 18 November 2013, Tolosa, the Philippines
Primo Premio Spot News Reportage Goran Tomasevic, Serbia, Reuters 30 gennaio 2013, Damasco, Siria
Secondo Premio Spot News Reportage Tyler Hicks, USA, The New York Times 21 settembre 2013, Nairobi, Kenya
Terzo Premio Storie d’attualità Foto singole Christopher Vanegas, Messico, La Vanguardia / El Guardían 08 marzo 2013, Saltillo, Coahuila, Messico
Primo Premio Storie d’attualità Reportage Sara Naomi Lewkowicz, USA, perTime 17 novembre 2012, USA
Primo Premio Vita Quotidiana Foto singole Julius Schrank, Germania, De Volkskrant 15 marzo 2013, Burma
Primo Premio Vita quotidiana Reportage Fred Ramos, El Salvador, El Faro 10 agosto 2013, San Salvador, El Salvador
Secondo Premio Sport in azione Foto singole Andrzej Grygiel, Polonia, per PAP-Polska Agencja Prasowa 24 marzo 2013, Szczyrk, Polonia
Terzo Premio Sport in azione Reportage Quinn Rooney, Australia, Getty Images 27 aprile 2013, Adelaide, Australia
Primo Premio Sports in primo piano Reportage Peter Holgersson, Svezia 19 dicembre 2013, Lidingö, Svezia
Primo Premio Ritratti in presa diretta Foto singole Markus Schreiber, Germania, The Associated Press 13 dicembre 2013, Pretoria, Sud Africa
Primo Premio Volti. Ritratti in presa diretta Reportage Carla Kogelman, Paesi Bassi 19 luglio 2012, Merkenbrechts, Austria
Primo Premio Ritratti in posa Foto singole Brent Stirton, Sud Africa, Reportage by Getty Images 25 settembre 2013, West Bengal India
Secondo Premio Ritratti in posa Reportage Denis Dailleux, Francia, Agence Vu 03 febbraio 2011, Cairo, Egitto
Terzo Premio Natura Reportage Christian Ziegler, Germania, perNational Geographic Magazine 25 gennaio 2011, Congo
Primo Premio Natura Reportage Steve Winter, USA, per National Geographic 02 marzo 2013, Los Angeles, USA
Primo premio Natura Foto Singole Bruno D’Amicis, Italia per National Geographic 22 aprile 2013, Kebili, Tunisia
Terzo premio Notizie generali Reportage Gianluca Panella, Italia 10 dicembre 2013, Gaza City, Gaza
Torna a Roma, al Museo di Roma in Trastevere, il consueto appuntamento con il World Press Photo, il prestigioso premio di Fotogiornalismo internazionale.
La mostra rimarrà a Roma dal 2 al 23 maggio.
Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 57 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste.
Tutta la produzione internazionale viene esaminata e le foto premiate, che costituiscono la mostra, sono pubblicate nel libro che l’accompagna.
Per questa edizione, le immagini sottoposte alla giuria del concorso World Press Photo sono state 98.671, inviate da 5.754 fotografi professionisti di 132 diverse nazionalità.
Anche quest’anno la giuria ha diviso i lavori in nove diverse categorie: Spot News, Notizie Generali, Storie d’attualità, Vita quotidiana, Volti (Ritratti in presa diretta e Ritratti in posa), Natura, Sport in azione e Sport in primo piano.
Sono stati premiati 53 fotografi di 25 diverse nazionalità: Argentina, Australia, Azerbaijan, Bangladesh, Bulgaria, Cina, Repubblica Ceca, El Salvador, Finlandia, Francia, Germania, Iran, Italia, Giordania, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Russia, Serbia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.
La Foto dell’anno 2013 è dell’americano John Stanmeyer di VII Photo Agency. L’immagine mostra dei migranti africani con i cellulari sulla spiaggia di Gibuti nel tentativo di prendere un segnale telefonico gratuito dalla confinante Somalia, un collegamento con i parenti lontani. Gibuti è una tappa consueta per i migranti in transito da paesi come la Somalia, l’Etiopia e l’Eritrea, in cerca di una vita migliore in Europa e in Medio Oriente. La foto è anche vincitrice del Primo Premio nella categoria Storie di attualità ed è stata realizzata per il National Geographic.
Quest’anno sono tre i fotografi italiani premiati: Bruno D’Amicis, nella categoria Foto Singole Natura, Alessandro Penso, per Foto Singole in Notizie Generali e Gianluca Panella per Reportage in Notizie Generali.
Di seguito tutti i vincitori.
John Stanmeyer – WORLD PRESS PHOTO DELL’ANNO 2013
STORIE D’ATTUALITÀ
FOTO SINGOLE
1° premio / John Stanmeyer
2° premio / Maciek Nabrdalik
3° premio / Christopher Vanegas
REPORTAGE
1° premio / Sara naomi Lewkowicz
2° premio / Robin Hammond
3° premio / Marcus Bleasdale
VITA QUOTIDIANA
FOTO SINGOLE
1° premio / Julius Schrank
2° premio / Andrea Bruce
3° premio / Julie McGuire
REPORTAGE
1° premio / Fred Ramos
2° premio / Tanya Habjouqa
3° premio / Elena Chernyshova
NOTIZIE GENERALI
FOTO SINGOLE
1° premio / Alessandro Penso
2° premio / Moises Saman
3° premio / Amir Pourmand
REPORTAGE
1° premio / Chris McGrath
2° premio / William Daniels
3° premio / Gianluca Panella
SPOT NEWS
FOTO SINGOLE
1° premio / Philippe Lopez
2° premio / John Tlumacki
3° premio / Taslima Akhter
REPORTAGE
1° premio / Goran Tomasevic
2° premio / Tyler Hicks
3° premio / Rahul Talukder
VOLTI RITRATTI IN PRESA DIRETTA
FOTO SINGOLE
1° premio / Markus Schreiber
2° premio / Rena Effendi
3° premio / Pau Barrena
REPORTAGE
1° premio / Carla Kogelman
2° premio / Peter van Agtmael
3° premio / Rena Effendi
VOLTI RITRATTI IN POSA
FOTO SINGOLE
1° premio / Brent Stirton
2° premio / Abbie Trayler-Smith
3° premio / nadav Kander
REPORTAGE
1° premio / Danila Tkachenko
2° premio / Denis dailleux
3° premio / Nikita Shokhov
NATURA
FOTO SINGOLE
1° premio / Bruno d’Amicis
2° premio / Markus Varesvuo
3° premio / Shangzhen Fan
REPORTAGE
1° premio / Steve Winter
2° premio / Kacper Kowalski
3° premio / christian Ziegler
SPORT IN AZIONE
FOTO SINGOLE
1° premio / Emiliano Lasalvia
2° premio / Andrzej Grygiel
3° premio / Al Bello
REPORTAGE
1° premio / Jia Guorong
2° premio / Ezra Shaw
3° premio / Quinn Rooney
SPORT IN PRIMO PIANO
FOTO SINGOLE
1° premio / Jeff Pachoud
2° premio / Anastas Tarpanov
3° premio / Donald Miralle
REPORTAGE
1° premio / Peter Holgersson
2° premio / Kunrong chen
3° premio / Alyssa Schukar
Info Mostra:
Museo di Roma in Trastevere, Piazza Sant’Egidio 1B
martedi-domenica 10.00-20.00
2-23 Maggio 2014 museodiromaintrastevere.it
Le giornate del 10 e l’11 ottobre aprono la nona edizione di FotoLeggendo “A occhi Aperti”. Una rassegna che guarda al mondo e si interroga, attraverso una molteplicità di temi, sul linguaggio visivo contemporaneo. Un’esperienza culturale, divulgativa e didattica, piena di emozioni e possibilità di incontri tra i diversi linguaggi fotografici.
ConYakuza di Anton Kusters, in anteprima italiana, il 10 ottobreOfficine Fotografiche Roma apre la nona edizione di FotoLeggendo. A seguire l’11 ottobre all’ ISA – Istituto Superiore Antincendi – inaugura la collettiva composta da oltre venti mostre e installazioni. Come da tradizione, il 12 e il 13 ottobre, nei medesimi spazi, si prosegue con un ricco weekend che offre letture di portfolio, incontri, proiezioni e presentazioni editoriali. Le giornate si concludono con l’assegnazione dei tre Premi: FotoLeggendo, G. Tabò ed Éxchange Boutographies.
Ogni anno FotoLeggendo assume connotati diversi, nei colori, nei contenuti e nel messaggio: A OCCHI APERTI, recita il claim di questa edizione.
Uno sguardo lucido, presente, focalizzato sulla realtà oggettiva che ci circonda, che non esclude una visione personale, introspettiva, autoriale, volta al futuro. Questo il filo conduttore che lega le mostre di Fotoleggendo 2013, una scelta deliberata di apertura verso differenti linguaggi fotografici, dal sociale al personale, dal reportage all’installazione fotografica, dal fotogiornalismo più crudo alla fine art più visionaria.
Visioni più che mai diversificate, frutto delle osservazioni di autori dalle provenienze geografiche e dalla formazione artistica tra le più disparate. L’intento di Fotoleggendo 2013 è quello di guardare il mondo con occhi aperti in un momento storico-culturale molto particolare per il mondo dell’immagine, nel quale siamo tempestati da una quantità di fotografie senza precedenti e si fa sempre più pressante l’esigenza di trovare un filtro per modulare la nostra cultura visiva, individuando progetti di alta qualità senza però restare ingabbiati in regole e preconcetti che appartengono ormai al passato. Un’apertura al mondo e al futuro quindi, attraverso una fotografia senza limiti o etichette, fatta di tanti nomi, tanti occhi, tante colorate culture.
INAUGURAZIONI MOSTRE (GIORNATE DEL 10 E 11 OTTOBRE)
FotoLeggendo porta con sé grandi racconti, a partire dal fotografo belga Anton Kusters che, in collaborazione col fratello Malik Kusters, ha fotografato la Yakuza, una delle mafie più potenti del mondo. Un lavoro documentaristico di portata straordinaria che non esprime giudizi e opinioni, ma testimonia, attraverso sensazionali fotografie, i riti della Yakuza giapponese.
L’11 ottobre alI’SA si presenta un ricco repertorio di immagini che vanno dalla fotografia documentaria a quella di reportage, passando per sguardi che pur ricorrendo alla realtà, seguono un percorso di ricerca più intimo e soggettivo. Molti i fotografi rappresentati da importanti agenzie, insigniti da prestigiosi premi internazionali, a partire dal pluripremiato fotogiornalista Robin Hammond. Il progetto dell’autore, Zimbabwe: Your Woods Will Be Named Silence, “le vostre ferite saranno chiamate silenzio”, documenta il crollo della società dello Zimbabwe, il collasso della sua struttura produttiva e le ferite inferte alla popolazione, una nazione che sta morendo di malattie e povertà nella disattenzione e silenzio generale.
Sull’onda della fotografia documentaria, il percorso visivo continua con la fotografa belga Brigitte Grignetcon un lavoro ci immerge nella quotidianeità dell’arcipelago di Chiloé, a 1100 chilometri a sud di Santiago, in Cile. Chiloé-La Cruz Del Surracconta i miti e l’eterna lotta tra la terra ed il mare di una società che crede ancora nelle navi fantasma, nelle streghe, in Dio e nel potere della comunità.
Tra le anteprime si collocano gli scatti di Thomas Herbrichche presenta The Truth About The Moon / La verità dello sbarco sulla luna. Una serie di sequenze che mettono in scena, in maniera molto divertente, la missione sul pianeta lunare, burlandosi delle teorie cospiratorie che gli uomini, negli anni, hanno alimentato.
Il fascino di Oslo nelle fotografie di Morten Andersen. Black And Blue cattura il paesaggio metropolitano, alternandolo ad attimi di euforia della “comunità” notturna nella Capitale norvegese. Una registrazione inaspettata di fugace bellezza, spesso colta nelle sue espressioni più aspre e crude. Le figure confuse, le luci sporche, le strade desolate con e forme austere degli edifici modernisti offrono una visione essenziale della città in movimento, quasi sempre sprovvista della presenza umana.
Dal nord Europa al sud dei Balcani con le fotografie di Giovanni Cocco. Forgotten Memories, riporta le condizioni dei pochi monasteri rimasti in Kosovo, della chiesa ortodossa serba, e la vita dei monaci che tentano di preservarli.
In viaggio lungo la Route 1 con Rafal Milach, la strada principale che percorre in maniera circolare l’Islanda. In The Car With Rnon va alla scoperta del paesaggio islandese, ma dei rapporti che si instaurano nel corso di questo insidioso viaggio.
FotoLeggendo non poteva non tenere conto del processo di democratizzazione della fotografia che si è avuto grazie ai social network.Adele Sarno, giornalista e fotografa, insieme aLina Pallotta raccolgono queste testimonianze con #hashtag. Luoghi e immagini uniche che non avremmo mai potuto avere senza il prezioso scatto dei fotografi che pubblicano su queste piattaforme, un osservatorio privilegiato, sempre puntuale, da cui curiosare e conoscere il mondo.
FotoLeggendo scopre e promuove anche i nuovi talenti attraverso i suoi premi.
Vincitore del Premio FotoLeggendo e del Portfolio Italia 2012 con Turkish Blue Gold, Tommaso Protti analizza con questo reportage lo sviluppo del progetto GAP (Guneydogu Anadolu Projesi), un piano di sviluppo regionale lungo il Tigri e l’Eufrate, per modernizzare l’Anatolia sud-orientale. Il fotografo, grazie anche al premio ricevuto, attualmente è membro dell’Emerging Talent presso Reportage by Getty Images.
Camilla De Maffei, selezionata al Festival Boutographies – Rencontres photographiques de Montpellier, presenta The Visible Mountain – Sarajevo (2010-201). Condotto a Trebević, la montagna ai piedi di Sarajevo, il progetto è basato sull’interazione tra fotografia ed antropologia sociale che esplora il passato e il presente di un territorio dimenticato,
Alla quinta edizione, il concorso Giovanni Tabò 2013 ospita i due finalistiOliviero Fermariellocon Ab Aeterno e Graziano Panfili conSono tra noi.
Il primo riporta gli incontri, in diversi Paesi, del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), l’organo della Chiesa cattolica cui è affidato l’incarico di creare comunione e condivisione tra i diversi vescovadi europei. Il secondo selezionato, attraverso giochi di luce, invita a calarsi nelle suggestioni del mondo paranormale e in particolare sul fenomeno degli avvistamenti di UFO.
Tra le giovani promesse, Martina Cirese con Asankojo indaga il complesso rapporto tra identità, alterità, simboli e istituzioni: una rappresentazione onirica della crisi individuale nella nostra società.
Infine, dopo il grande successo della scorsa edizione, nuove proposte per lo Spazio OF che si conferma un laboratorio di idee libere e aperte. Lo spazio è un incontro di visioni, fra i photoeditors “i voyeur dei voyeur” – come li definisce John G. Morris – e i fotografi che si sono formati all’interno di Officine Fotografiche. Sette photoeditors per dodici personalissimi modi di vedere la realtà. Una selezione che s’intreccia e dialoga fra bianco e nero, colore o pura sintesi di luce che hanno una comune finalità. Raccontare.
I photo editor: Giulia Foscolo, Cristiana Martinelli, Alessia Ricciardi, Sarah Carlet, Elena Hanim Onem, Mauro Pelella, Annalisa Polli hanno seguito gli autori: Alessandra Ascrizzi, Daniele Stefanini, Martino Chiti, Chiara Barraco, Eliana Bambino, Eva Kosloski, Fabio Renzi, Filippo Maria Gianfelice, Gianluca Abblasio, Pietro Guidoni, Emanuele Inversi, Domenico Pugliese.
LE INAUGURAZIONI E LE MOSTRE NEGLI ALTRI SPAZI Dal 17 ottobre al 17 novembre 2013)
Il programma propone ancora mostre negli spazi dellab>Gallery Cafè (The National Womb Baby boom in Nagorno Karabakh), dell’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (Italia A Piedi, di Marcello Fauci), di 10b photography (Chernobyl Legacy Paul Fusco / Magnum Photos), s.t. foto libreria galleria (Dario Ignani 80’s Dark Portraits), cui si aggiunge una mostra a cura di Camera Oscura presso il Cinema Palazzo (Photo attack / atti di fotografia).
Una selezione di 78 fotografie saranno ospitate dal 3 ottobre 2013 al 6 gennaio 2014 nel Museo di Roma Palazzo Braschi nella mostra “Robert Capa in Italia 1943 – 1944”.
Ideata dal Museo Nazionale Ungherese di Budapest e Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con il Museo Nazionale Ungherese di Budapest, il Ministero delle Risorse Umane d’Ungheria, il Fondo Nazionale Culturale, l’Istituto Balassi – Accademia d’Ungheria a Roma e l’Ambasciata di Ungheria a Roma. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura e la cura di Beatrix Lengyel.
Una mostra – la cui tappa successiva sarà Firenze presso il MNAF Museo Nazionale Alinari della Fotografia dal 10 gennaio al 30 marzo 2014 – organizzata in occasione dell’Anno Culturale Ungheria Italia 2013 che coincide con il centenario della nascita di questo grande maestro della fotografia del XX secolo (1913–1954) e che racconta con scatti in bianco e nero il settantesimo anniversario dello sbarco degli Alleati. Esiliato dall’Ungheria nel 1931, inizia la sua attività di fotoreporter a Berlino e diventa famoso per le sue fotografie scattate durante la guerra civile spagnola dal 1936 al 1939. Quando arriva in Italia come corrispondente di guerra, ritrae la vita dei soldati e dei civili, dallo sbarco in Sicilia fino ad Anzio: un viaggio fotografico, con scatti che vanno da luglio 1943 a febbraio 1944 per rivelare, con un’umanità priva di retorica, le tante facce della guerra spingendosi fin dentro il cuore del conflitto.
Le immagini colpiscono ancora oggi per la loro immediatezza e per l’empatia che scatenano in chi le guarda. Lo spiega perfettamente John Steinbeck in occasione della pubblicazione commemorativa di alcune foto di Robert Capa “Capa sapeva cosa cercare e cosa farne dopo averlo trovato. Sapeva, ad esempio, che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino.”
Ed è così che Capa racconta la resa di Palermo, la distruzione della posta centrale di Napoli o il funerale delle giovanissime vittime delle Quattro Giornate di Napoli. E ancora, vicino a Montecassino, la gente che fugge dalle montagne dove infuriano i combattimenti. E i soldati alleati, accolti a Monreale dalla gente, o in perlustrazione in campi opachi di fumo.
Settantotto fotografie nelle quali l’obiettivo di Capa mostra una guerra subita dalla gente comune, piccoli paesi uguali in tutto il mondo ridotti in macerie, soldati e civili vittime della stessa strage.
Così Ernest Hemingway, nel ricordare la scomparsa, descrive il fotografo: ”Ѐ stato un buon amico e un grande e coraggiosissimo fotografo. Era talmente vivo che uno deve mettercela tutta per pensarlo morto.”
Foto, famose in tutto il mondo, che raccontano a modo loro la vita.
Di seguito la presentazione della mostra nelle parole della curatrice Beatrix Lengyel
ROBERT CAPA IN ITALIA
Robert Capa è uno dei più grandi fotografi del XX secolo,
se non addirittura di tutti i tempi
Un corrispondente di guerra dotato di tutte le qualità indispensabili al giornalista di grande professionalità: la tenacia, la necessaria aggressività nel raggiungere il cuore degli avvenimenti, l’inventiva, le eccellenti capacità relazionali. A queste si aggiungevano le doti di un grande artista: forte sensibilità, capacità di riconoscere e scegliere temi, senso della composizione. Nonostante conoscesse la paura, fu con coraggio impegnato in tutti i più importanti scenari bellici attorno alla metà del XX secolo, avendo sempre ben presente l’eterno dilemma del giornalista e del fotoreporter: esserci per richiamare l’attenzione del mondo sul dolore, senza però poter personalmente aiutare gli afflitti. Robert Capa svolse la propria professione con la massima intensità, rendendo quel costante conflitto interiore uno strumento nello sforzo di mostrare sempre ciò che veramente ritenesse importante.
Mai nessun altro vi è riuscito completamente, perché nessuno mai si è trovato abbastanza vicino alla scena, come peraltro lui stesso ebbe a confessare: «Se le tue fotografie non sono all’altezza, non eri abbastanza vicino». Era vicino alla morte del miliziano, era nel mezzo del bagno di sangue dei primi a sbarcare in Normandia, e, naturalmente, anche nel mezzo della guerra d’Indocina, dove calpestò la mina fatale. Visse una vita intensa, passionale, vorace nel desiderio di ottenere tutto, fu campione dell’azzardo. Una vita in cui non potevano trovare posto figli, una vita fatta di solitudine, una vita da apolide, la cui fine era forse già stata scritta dal destino. Probabilmente questo era l’unico modo per vivere e mostrare al tempo stesso tutto ciò che lo circondava.
Le fotografie di Robert Capa sono impresse nella memoria collettiva come piccoli frammenti del XX secolo. Sono tessere di un simbolico mosaico degli istanti che separano vita e morte e delle atrocità delle cinque guerre di cui fu testimone. Grazie alla delicatezza, all’umanità, alla spontaneità e alla sensibilità dei suoi scatti, generazioni di fotografi hanno compreso come sia possibile immortalare i dimenticati e gli ultimi nell’intimità degli attimi di cui si compone una vita, siano essi attimi di commozione, sollievo, terrore o felicità. Beatrix Lengyel Curatrice della mostra, Museo Nazionale Ungherese
Dopo una sosta presso i Pii Stabilimenti Francesi di via del Vantaggio, in pieno centro storico a Roma, la mostra itinerante dedicata alle Olimpiadi del 2012 giunge al borgo medievale di Ostia Antica. L’inaugurazione è in programma per giovedì 25 luglio.
La stoccata vincente, l’oro inaspettato, lacrime e salti nel buio. Ad un anno esatto dai Giochi, la rassegna rivive i momenti di disperazione, gioia e massima espressione tecnica degli atleti entrati nell’Olimpo. La rassegna esalta la perfezione dei gesti dei campioni dello sport in una carrellata di immagini eseguite dai fotografi Nikon accreditati alle recenti Olimpiadi London 2012.
Tra le immagini, realizzate da esperti appartenenti ad agenzie stampa mondiali e testate internazionali, la raccolta si pregia di foto che hanno vinto premi prestigiosi, in particolare il POY (Picture of the Year) conquistato da Alberto Pizzoli della AFP. OlymPics, esposizione autofinanziata dagli autori, è stata possibile grazie all’intervento di alcuni sponsor e ha come unico obiettivo l’intento di mostrare il lavoro svolto dai fotografi sportivi in manifestazioni di altissimo livello.
La tappa ostiense è il risultato dell’ospitalità della Diocesi di Ostia Antica e dell’interesse di alcuni cittadini, volti a coinvolgere l’inestimabile patrimonio artistico presente sul territorio in manifestazioni culturali autorevoli.
La mostra concluderà il suo tour nel Parco Naturale Regionale di Bracciano Martignano, presso l’Ecoalbergo del Palazzo Odelscalchi.
25-28/7/2013
Chiostro di Santa’Aurea, Ostia Antica, Borgo medievale
Orario: 18-tramonto
1-4/7/2013
Parco Naturale Regionale di Bracciano Martignano, presso l’Ecoalbergo di Palazzo Odelscalchi, Piazza Mazzini
L’estate è arrivata a Roma. Di seguito alcune proposte di esposizioni interessanti. Fate attenzione alle date, molte delle mostre stanno per finire.
Donne in luce
Helmut Newton
Fivehorizons
LIFE i Grandi fotografi
T.R.I.P. Travel Routes
Genesi
CASA DEL CINEMA DONNE IN LUCE Dall’11 luglio al 12 settembre 2013 Il fotografo Riccardo Ghilardi ha scoperto per caso uno spazio abbandonato, un tempo sede dell’Istituto Luce e poi devastato da un incendio, ed ha deciso di dare nuova vita ai personaggi immersi nelle pellicole bruciate coinvolgendo oltre 30 attrici italiane che hanno regalato una parte di sé e della propria immaginazione al personaggio prescelto. Hanno partecipato al progetto: Ambra Angiolini, Maria Chiara Augenti, Alessia Barela, Myriam Catania, Giada Colucci, Paola Cortellesi, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Isabella Ferrari, Francesca Figus, Donatella Finocchiaro, Iaia Forte, Marta Gastini, Claudia Gerini, Nicole Grimaudo, Sabrina Impacciatore, Francesca Inaudi, Valentina Lodovini, Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Laura Morante, Ornella Muti, Desire Noferini, Elena Radonicich, Eva Riccobono, Stefania Rocca, Marina Rocco, Nicoletta Romanoff, Lunetta Savino, Valeria Solarino, Federica Vincenti, Daniela Virgilio, Giorgia Wurth.
Luogo: Casa del Cinema
Indirizzo: Largo Marcello Mastroianni, 1
Info per il pubblico: 060608 www.casadelcinema.it www.060608.it
Orari: lunedì – domenica 15 -19
Ingresso: libero
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI HELMUT NEWTON. WHITE WOMEN, SLEEPLESS NIGHTS, BIG NUDES Fino al 21 luglio 2013
Presenta 180 immagini di uno dei fotografi più importanti del XX secolo. Un progetto che raccoglie gli scatti dei primi tre libri di Helmut Newton pubblicati alla fine degli anni 70, da cui deriva il titolo della mostra.
Luogo: Palazzo delle Esposizioni
Indirizzo: via Nazionale 194 – 00184 Roma
Info per il pubblico: tel. 0639967500 – www.palazzoesposizioni.it
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: 10.00 – 20.00; venerdì e sabato: 10.00 – 22.30; lunedì chiuso
Ingresso: Intero € 12,50; ridotto € 10,00. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni
FOYER AUDITORIUM FIVEHORIZONS. The First International Pearl Jam Photo Exhibition Fino al 30 luglio 2013
FIVEHORIZONS è una mostra fotografica retrospettiva sui Pearl Jam, autorizzata e promossa dalla band di Seattle, la prima mai fatta al mondo, sulla storia e l’evoluzione del gruppo. La mostra presenta una serie di 70 fotografie realizzate da grandi fotografi che hanno seguito e raccontato la band dagli esordi ai giorni nostri, dai primi scatti degli anni ‘90 di Lance Mercer e Charles Peterson, fino ai recentissimi ritratti di Steve Gullick e Danny Clinch.
Luogo: Foyer Auditorium
Indirizzo: Viale Pietro De Coubertin, 30
Info per il pubblico: 06.802.41.281; www.auditorium.com
Orari: dal lunedì al sabato dalle 11:00 alle 20:00; domenica dalle 10:00 alle 20:00.
Ingresso: libero
AUDITORIUM EXPO LIFE. I GRANDI FOTOGRAFI Fino al 4 agosto 2013
Life. I grandi Fotografi è una retrospettiva inedita sugli autori e le immagini che hanno fatto di Life un mito e un riferimento della fotografia internazionale. Per buona parte del XX secolo, i fotografi di Life hanno raccontato con le loro immagini ogni aspetto della vita umana. Uscita per la prima volta nel 1936 e poi con cadenza settimanale fino agli anni Settanta, la rivista fu creata da Henry Luce per cercare proprio nel fotogiornalismo, negli occhi privilegiati dei fotografi, le immagini del nuovo secolo da mostrare ai lettori. Gli anni Trenta della Depressione, gli anni Quaranta, la Seconda guerra mondiale, il difficile dopoguerra, il Vietnam: Life ha raccontato il Novecento e ha imposto una linea, indicato una maniera particolare di guardare e quindi di pensare l’attualità. Un insieme di circa 150 fotografie tra le più celebri racconteranno la nascita, l’evoluzione e lo stabilizzarsi di una visione che è diventata decisiva: il mondo alla maniera di Life.
Luogo: Auditorium Expo
Indirizzo: Viale Pietro De Coubertin, 30
Info per il pubblico: 06.802.41.28; www.auditorium.com
Orari: dal lunedì al giovedì dalle 14:30 alle 20:30; venerdì dalle 14:30 alle 23:00; sabato dalle 11:00 alle 23:00; domenica dalle 11:00 alle 20:30.
Ingresso: 8 euro intero; 7 euro ridotto; 6 euro ridotto Parco della Musica card
MERCATI DI TRAIANO T.R.I.P. – TRAVEL ROUTES IN PHOTOGRAPHY Fino all’8 settembre 2013
Mostra Fotografica di Simon Norfolk, Elaine Ling, Giancarlo Ceraudo, Cristina De Middel. A cura di Arianna Rinaldo. Quattro viaggi differenti, quattro modi e stili diversi di percepire e interpretare la fotografia “on the road”: dalle macerie dell’Afghanistan dilaniato dalla guerra, nell’Ottocento come nel Duemila, al ricordo del surreale progetto dello Zambia di conquistare lo spazio emulando le superpotenze USA/URSS, passando per le atmosfere rarefatte di un’insolita Cuba “in bianco e nero” fino al profilo rassicurante dei baobab secolari in Africa.
Luogo: Mercati di Traiano
Indirizzo: Via IV Novembre 94
Info per il pubblico: tel. 060608 www.mercatiditraiano.it
Orari: martedì – domenica 9.00 – 19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso: biglietto unico integrato museo + mostra intero € 11, ridotto € 9
MUSEO DELL’ARA PACIS GENESI. Fotografie di Sebastião Salgado Fino al 15 settembre 2013
Un viaggio fotografico nei cinque continenti per documentare, con immagini in bianco e nero di grande incanto, la rara bellezza del nostro principale patrimonio, unico e prezioso: il nostro pianeta. La mostra raccoglie oltre 200 immagini e si svolge in contemporanea con altre grandi capitali (Londra, Rio De Janeiro e Toronto). Da queste città proseguirà il suo cammino attraverso altre tappe che la porteranno a raggiungere tutte le maggiori metropoli del mondo.
Luogo: Museo dell’Ara Pacis
Indirizzo: Lungotevere in Augusta
Info per il pubblico: tel. 060608 www.arapacis.it
Orari: martedì-domenica 9.00 – 19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso: intero € 10, ridotto € 8, speciale scuola € 4, speciale famiglie € 22